Mind-wandering: il vagabondare della mente.
Quante volte siamo alla scrivania, intenti nel nostro lavoro e, senza consapevolezza né intenzione, iniziamo a vagare col pensiero?
Come è andata l’ultima riunione? Che pensano i colleghi di me? Dove porto la famiglia in vacanza? Lo iscrivo il bambino in piscina quest’anno?
Il divagare della mente, conosciuto come mind-wandering, è una delle più frequenti e subdole cause di distrazione, ma non solo.
Il divagare della mente è anche un’opportunità di creatività e di problem solving, come ci mostra chiaramente Ben Stiller nel suo I sogni segreti di Walter Mitty.
Trascorriamo quasi il 50% del nostro tempo da svegli in mind-wandering: tantissimo tempo!
Vantaggi del mind-wandering
Secondo alcuni studiosi è vantaggioso perché potenzia creatività e capacità di pianificazione del futuro. In entrambi i casi ci aiuta a raggiungere i nostri scopi personali.
Questo è particolarmente vero quando
- abbiamo più obiettivi da raggiungere: il divagare consente un monitoraggio continuo di ciò che facciamo per raggiungere gli obiettivi.
- siamo impegnati in attività prolungate: il divagare mette in pausa ciò che stiamo facendo e ci permette di tornare sul compito a mente fresca.
- ci annoiamo: il divagare fa scorrere più rapidamenteil tempo, che non passa mai, quando ci si annoia.
Svantaggi del mind-wandering
Altri ricercatori ritengono che sia disfunzionale. Il divagare inconsapevole della mente, consumerebbe, piuttosto che rinnovare, le nostre risorse cognitive. Imparare a non divagare ci fa risparmiare energie, che non possiamo investire pienamente nell’attività che stiamo svolgendo.
Questo porta a fallimenti professionali e scolastici, errori medici, incidenti stradali e domestici.
È per questo che, secondo questi studiosi, dovremmo evitare di lasciare vagare la mente: per il nostro benessere psichico, ma anche fisico.
Per fortuna, il mind-wandering non porta sempre a questi estremi, che metterebbero seriamente a rischio la salute di ognuno di noi.
Comunque, senza cedere ai catastrofismi, dobbiamo sapere che alcuni effetti negativi il divagare li ha: iperattivazione fisiologica, che porta rischio di disturbi dell’umore, ansia e disforia, e invecchiamento cellulare precoce.
Esiste un antidoto?
Secondo alcuni l’antidoto al mind-wandering è rappresentato dalla capacità di controllarlo attraverso la mindfulness, che potremmo definire per semplicità come ‘presenza consapevole’.
In altre parole, non bisogna subirlo, non bisogna svolgere alcuna attività senza esserne pienamente consapevoli e padroni.
Prof. Giuliana Lucci
Neuropsicologa e Psicoterapeuta