Distrazione: per combatterla “less is more“
A volte è difficile non cedere alla distrazione, evitare di vagare con la mente e concentrarsi su una sola cosa per volta, perché mille stimoli possono attrarre la nostra mente: un rumore, una luce, una sensazione.
Di regola gli stimoli che distraggono sono:
- inaspettati
- intensi
- interessanti.
In un mondo come quello in cui viviamo, le occasioni di essere distratti si presentano continuamente.
Proviamo un semplice esperimento: prova a pensare a quante volte in un’ora sospendi quello che stai facendo perchè lo smartphone fa bip per una notifica (di whatsapp, della mail, di qualche social).
In un mondo iperstimolante come questo è davvero difficile resistere alle distrazioni e rimanere concentrati su ciò che si sta facendo. E così spesso e volentieri si esce dal lavoro stanchi e frustrati, con la sensazione di non essere stati sufficientemente concentrati. Sì, perché il cosidetto multitasking, è dimostrato, sovraccarica il cervello.
Prima che il lettore si preoccupi per quanto sia distratto, è necessaria una chiarificazione. Il nostro cervello è predisposto a prestare automaticamente attenzione a stimoli intensi o inaspettati, perché gli stimoli intensi e inaspettati rappresentano un allarme che ci segnala che nel nostro mondo qualcosa è cambiato e, volenti o nolenti, richiede la nostra attenzione!
In altri termini, se ci distraiamo con stimoli intensi e inaspettati è proprio perché il nostro cervello fa bene il suo lavoro: ci costringe a occuparci di stimoli potenzialmente pericolosi, perché possiamo prendere le dovute misure.
Ma se gli stimoli non sono pericolosi (come non lo è lo squillo del telefono o il led del caricabatterie che pulsa)? Bisogna filtrarli in qualche modo, bisogna sottrarsi a questo “rumore” della vita quotidiana, altrimenti, come si suol dire, il troppo stroppia.
Ed ecco che siamo arrivati alla seconda regola per migliorare l’attenzione.
SECONDA REGOLA PER MIGLIORARE L’ATTENZIONE
Less is more: ridurre all’essenziale gli stimoli sensoriali, isolarsi ‘fisicamente’.
Brevemente, cercare di lavorare
- in ambienti silenziosi
- con postazioni di lavoro sgombere da tutto, eccetto che dal materiale che ci consente di lavorare,
- silenziando lo smartphone
- controllando le notifiche (whatsapp, mail, social) solo durante le pause.
Prof. Giuliana Lucci
Neuropsicologa e Psicoterapeuta