Pseudodemenza: come la depressione frantuma la mente.
“Quando ci parli, sembra rallentato: è come se si sforzasse di prestare attenzione, ragionare, rispondere, e non ricorda cosa gli hai detto due giorni prima. Ha solo 45 anni, ma sembra come indementito. Mia nonna sembra una ragazzina rispetto a lui.”
“Mio padre, da quando è andato in pensione, sembra invecchiato. All’improvviso ha perso quello smalto che l’ha sempre contraddistinto. Spero non sia demenza.”
“Non vedeva l’ora che noi figli ci sposassimo e andassimo via di casa. Voleva viaggiare con papà, uscire con gli amici, godersi finalmente la vita -come diceva lei- senza impegni né preoccupazioni. E, invece, adesso che può, se ne sta chiusa a casa, ha smesso di leggere, persino seguire un film alla tv sembra essere troppo impegnativo per lei. La cosa che mi preoccupa di più? Devo spingerla a lavarsi e cambiarsi d’abito, ha smesso di farlo all’improvviso. Ha 64 anni. Potrebbe essere Alzheimer?”
Pseudodemenza: cos’è?
Difficoltà cognitive, anche gravi, non sempre sono sinonimo di demenza, a volte sono sintomi di depressione. In questo caso si parla di pseudodemenza, che potremmo definire come una forma di demenza temporanea causata da disturbi dell’umore, nello specifico dalla depressione.
Il sintomo più evidente e che, se vogliamo, è quello che più di tutti trae in inganno (specie chi è vicino al paziente) è il deficit di memoria. Le persone affette da pseudodemenza, infatti, hanno difficoltà nel ricordare fatti e informazioni a breve termine, cioè avvenuti o acquisiti di recente. Nella realtà, la smemoratezza dello pseudo-demente dipende da una mancanza di attenzione o, in altre parole, dal fatto che il paziente è disattento, spesso perché assorbito dai temi esistenziali che fondano la depressione, quindi non si sofferma abbastanza su avvenimenti o informazioni perché possano essere memorizzati.
Inoltre, il disinteresse e l’apatia, tipici della depressione, creano un quadro di rallentamento psicomotorio, che ancora una volta può fuorviare la diagnosi, essendo anche questo presente nei quadri di demenza.
La buona notizia è che la pseudodemenza, essendo psicogena, se riconosciuta -grazie ad un’appropriata valutazione clinica– e curata in tempo, è reversibile…e si ritorna quelli di un tempo.
Prof. Giuliana Lucci
Neuropsicologa e Psicoterapeuta